(Es 32,7-14; Sal 105; Gv 5, 31-47)

 

La penitenza e la carità sono i mezzi con cui noi testimoniamo il discepolato di Cristo.

La penitenza è la rinunzia, la carità ha come emblema la croce, perché Gesù sulla croce ha testimoniato l’amore verso di noi dando la vita per noi al Padre, e dando la vita a noi col perdono.

Gesù che sintetizza come Maestro la penitenza e l’amore: “Chi non rinunzia e non porta la croce non può essere mio discepolo” (cfr. Lc 14, 27). Gesù è discepolo di Suo Padre, ha fatto sempre quello che Suo Padre gli ha comandato di fare, non solo, ma ha fatto quello che al Padre è piaciuto.

Perché la penitenza purifica e la carità santifica? Sono le virtù che derivano in un modo particolare dalle virtù che Gesù ha stabilito per il discepolato: “Chi non rinunzia e non prende la croce non può essere mio discepolo”. La rinunzia è uguale alla penitenza, rimuove tutto ciò che non è buono dentro di noi, perché essendo corrotti dal peccato, noi dobbiamo sempre nella vita rinunziare al male; la corruzione del peccato è dentro alla nostra natura, e finché noi viviamo abbiamo sempre da rinunziare alla corruzione della nostra natura umana.

Dicevo, la croce è l’emblema dell’amore, dove Gesù ha dato la vita al Padre in sacrificio, e ha chiesto e ottenuto il perdono per noi, quindi ci ha rinnovati nella vita dandoci la vita nuova col perdono.

Certamente noi dobbiamo considerare la rinunzia e la croce, la penitenza e la carità.

Dicevo, perché la carità santifica? La santità è la conformità al volere di Dio, e Dio manifesta il Suo volere attraverso la Parola di Suo Figlio, il quale ha detto: “Vi do il mio comando, amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato” (Gv 13,34).

Dunque la carità fraterna  – “amatevi gli uni gli altri” (ibidem) – è appunto il mezzo con cui noi ci conformiamo a Cristo e per mezzo di Cristo al Padre; Lui è il Santo, è Lui che santifica: “Io sono Santo” dice il Signore. “e siate santi come io sono Santo” (cfr. Lv 19,2).

Non è possibile che noi lasciamo anche per poco tempo la penitenza, perché la penitenza e la carità vanno sempre insieme. La rimozione di ciò che non è buono e la piegatura a ciò che è buono, rinunziare al non amore per poter realizzare l’amore, sono sempre congiunti. satana non sta mai fermo, quando vede che noi siamo aperti, disponibili, alla piegatura, quindi all’amore al Signore, egli sempre mette ostacoli. Per cui, se amiamo veramente il Signore dobbiamo anche rinunziare e fare penitenza.

Questi piccoli pensieri che vi dico sono fondamentali. Sto commentando quello che dice la prima preghiera.

Chiediamo al Padre di avere questo dono: la Grazia, della penitenza per purificarci, e della carità per santificarci, per andare rinnovati così alla Pasqua di risurrezione.

Certamente la rinnovazione avviene in Cristo Risorto nel quale e dal quale noi abbiamo la forza per rinunziare, far penitenza, e per amare il Signore per santificarci.